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Fichi, mille e più anni insieme

Buccia sottile e un cuore morbido e zuccherino, i fichi sono più di un semplice frutto, che poi frutto non è (continua a leggere l’articolo per saperne di più), ma un vero e proprio simbolo culturale che ha attraversato  millenni di storia, lasciando  un segno indelebile nei miti e nelle tradizioni delle civiltà mediterranee.

Origine, storia, mito: i Fichi!

Reperti storici attestano la presenza già 5.000 anni fa, nel bacino del Mediterraneo, di piante di fico (Ficus carica) coltivate dall’uomo. Il fico è così diventato un alimento base della dieta e un elemento comune della cultura di tante popolazioni. Prezioso per la bontà, per il valore nutrizionale e per la facilità di conservazione: essiccati, i fichi potevano essere trasportati su lunghe distanze, una risorsa essenziale per commercianti, viaggiatori e marinai.

Un pasto per l’ultimo viaggio.

Per gli antichi Egizi i fichi erano un simbolo di vita eterna, non è raro trovarli nei geroglifici e nelle pitture tombali, e comparivano spesso tra le offerte funerarie nelle tombe dei faraoni, un pasto che potesse accompagnarli nel loro viaggio nell’aldilà.

Tra sacro e false accuse.

 In Grecia il fico era sacro e la sua pianta una benedizione divina: legati al culto di Dioniso, dio del vino e della fertilità, era pratica comune nei templi offrire fichi come dono votivo.
Talmente importante nella società della Grecia antica da essere soggetto a leggi restrittive nel suo commercio, il fico era a volte venduto di contrabbando e chi denunciava il reato, non sempre per amore di giustizia, era detto “sicofante” (sykophantes, letteralmente “denunciatore di fichi” o “colui che mostra il fico”). Il termine ha evoluto il suo uso nel tempo fino a divenire oggi sinonimo di manipolatore, di chi fa false accuse per motivi personali.

Forza e prosperità.

Un alimento prezioso in grado di aumentare la virilità e la resistenza fisica e per questo essenziale per gli atleti e i soldati. Questa la considerazione che ne avevano gli antichi romani.
Leggenda vuole che proprio sotto un albero di fico, nel Lupercale, area sacra di Roma, Romolo e Remo, i mitici fondatori della città, siano stati salvati e allattati dalla lupa.
Storia sostiene che l’imperatore Augusto amasse particolarmente i fichi, tanto da morire dopo averne mangiato uno avvelenato.

La foglia della modestia e il frutto spirituale.

Il fico è nella simbologia religiosa di molte culture, come pianta, frutto e foglia.

Nella Bibbia sono proprio le foglie di fico del Giardino dell’Eden quelle che Adamo ed Eva, mangiato il frutto proibito dell’albero della conoscenza, utilizzano per coprire le loro, ora palesi, nudità. Un simbolo di modestia e vergogna, il tentativo umano di coprire la propria colpa o, ai giorni nostri, di nascondere dietro “foglia di fico” una realtà scomoda o imbarazzante.

Altro episodio celebre legato al fico si trova nel Nuovo Testamento: nel Vangelo di Marco, si racconta di come Gesù, avendo fame, si fosse avvicinato  a un albero di fico che però non aveva frutti, essendo fuori stagione. Deluso, maledisse l’albero, che successivamente si seccò. Un insegnamento simbolico sulla necessità di produrre “frutti” spirituali anche quando le circostanze non sono favorevoli.

Varietà, caratteristiche di un perfetto spuntino 

Esistono numerose varietà di fichi, che si differenziano per colore, sapore e caratteristiche:

  • Fico Nero. Dalla buccia viola scuro e dalla polpa molto dolce, ideale per essere consumato fresco.
  • Fico Bianco. Ha una buccia chiara e un sapore delicato, perfetto essiccato o per i dolci.
  • Fico Verde. Dal sapore meno zuccherino e dalla polpa soda, ottimo per i piatti salati.
  • Fico Viola. Polpa dolce e granulosa, perfetto per le conserve.
  • Fico Dottato. Tipico del Sud Italia, è famoso per l’essiccazione grazie alla sua polpa dorata. 
  • Fico Brogiotto. Dalla polpa rossa succosa, buono da mangiare fresco o cotto.
  • Fico turco. Delicato e mielato, è rinomato soprattutto essiccato. 

Sapori diversi e versatili per ogni tipo di preparazione culinaria, i fichi non sono solo deliziosi, ma anche molto nutrienti. Sono piccoli scrigni di fibre, vitamine (soprattutto A, B e K), minerali (come potassio, calcio e ferro) e antiossidanti. Aiutano quindi a regolare il transito intestinale riducendo il rischio di stitichezza e problemi digestivi. Contribuiscono a regolare la pressione sanguigna e, di conseguenza, la salute cardiovascolare. Sono ottimi per mantenere la salute delle ossa.
In pratica i fichi sono la scelta perfetta per chi segue una dieta equilibrata o vegana ed è alla ricerca di uno spuntino sano, dolce ed energetico, perché ricchi di zuccheri naturali ma dal basso contenuto calorico.

Un’antica alleanza di un frutto che poi frutto non è

Una delle relazioni più antiche e affascinanti della natura, un rapporto che dura da milioni di anni, è la simbiosi tra vespe e fico. A differenza di molti altri alberi da frutto, il fico non fiorisce esternamente: ciò che comunemente chiamiamo “fico” non è un vero frutto, ma un’infiorescenza chiusa, chiamata siconio, che contiene fiori all’interno. Per riprodursi, il fico dipende da una vespa specifica, la vespa del fico (Blastophaga psenes), che entra nel siconio per deporre le uova e, durante questo processo, impollina i fiori interni. Senza la vespa, il fico non riuscirebbe a produrre semi. 

Un incredibile esempio di coevoluzione che rivela come le due specie abbiano sviluppato una relazione interdipendente, essenziale per la loro sopravvivenza. Senza le vespe del fico, molte varietà di fico non potrebbero svilupparsi correttamente, evidenziando l’importanza dell’equilibrio ecologico anche nella coltivazione di una delle piante più antiche del mondo.

Il fico in Italia, tra tradizione e innovazione in cucina

La presenza del fico nelle tradizioni italiane culinarie, e non, è forte e non può essere altrimenti. Al Sud, si dice che tenere un fico essiccato in

La presenza del fico nelle tradizioni italiane culinarie e non, è forte e non può essere altrimenti. Al Sud si dice che tenere un fico essiccato in tasca possa allontanare il malocchio, ma, soprattutto nel periodo natalizio, sicuramente allontana la fame e la voglia di dolce: i fichi secchi ripieni di mandorle o ricoperti di cioccolato, calabresi, siciliani, campani, sono una vera delizia!

Non solo le regioni del Sud, anche le regioni del Centro Italia, come la Toscana, hanno una ricca tradizione di ricette rustiche che presentano tra gli ingredienti i fichi, dolci speziati dal sapore antico come il panforte, il panpepato o il Certosino di Natale.

I fichi in cucina non sono però legati solo alla tradizione. Per il loro essere naturalmente zuccherini sono presenti in molte preparazioni dolci: freschi o in confettura, come ripieno di biscotti (prova quelli morbidi ripieni ai fichi e cioccolato o i classici settembrini) per golose colazioni di tarda estate, o secchi per torte (dei ricchi brownies cioccolato noci e fichi secchi), da accompagnare a un té caldo nelle serate autunnali.

Non mancano certo usi più creativi. Infatti i fichi freschi vengono spesso abbinati a formaggi stagionati e salumi (con Passpartù Brisée crea un armonico contrasto tra dolce e salato nelle crostatine autunnali ai fichi), oppure caramellati e serviti come contorno per arrosti o piatti salati.

Fichi, mille e più anni insieme - Immagine interna

Un vicino benevolo

In molte culture si crede che piantare un albero di fico vicino alla propria casa porti fortuna e prosperità. Una credenza che, lasciando da parte le superstizioni, è da considerare come un dato di fatto: il fico è una pianta naturalmente resistente, che si adatta facilmente a terreni difficili, ad ambienti aridi, richiedendo poca acqua e contribuendo alla lotta contro la desertificazione in alcune aree del Mediterraneo.

Con la sua antica bellezza, con l’ombra delle sue larghe foglie, con la dolcezza dei suoi frutti, questo benevolo vicino rende migliore il nostro rapporto con la natura e l’ambiente.

Dopotutto, per indicare qualcosa di particolarmente bello, prezioso, desiderabile, non si suol dire forse…. il più bel fico del paniere?