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A CARNEVALE, OGNI DOLCE VALE

Com’è, come non è, a Carnevale i dolci sono protagonisti indiscussi. Sono parte integrante della tradizione, almeno quanto le classiche maschere. E sono tutti buonissimi: frittelle, chiacchiere, bugie, cenci, frappe, ciambelle, ravioli, dolci alla ricotta, zeppole, arancini di carnevale. Chi più ne ha, più ne metta.
Scopriamo insieme i dolci tradizionali di carnevale del belpaese.

I DOLCI TIPICI DEL NORD ITALIA.

Carnevale uguale Venezia. E allora partiamo dal Veneto dove impazzano le frìtole: frittelle realizzate con uova, farina, lievito, latte, arricchite con uva sultanina. Ne esistono tre tipi: veneziana (quella originale), alla crema o allo zabaione. Di buon auspicio in Lombardia sono i tortelli, un impasto molto simile a quello delle castagnole, farcito con crema pasticcera. In Trentino Alto-Adige, spiccano le frittelle di mele, visto che la regione è vocata alla coltivazione di questo frutto.

ANCHE AL CENTRO NON SI SCHERZA.

Abruzzo, Umbria e Marche propongono la cicerchiata, una ciambella fatta di palline di pasta fritte, ricoperte di miele. Fra le specialità più popolari in Toscana, va citata sicuramente la schiacciata alla fiorentina, torta soffice solitamente preparata in occasione del Martedì Grasso. Nel Lazio, ma un po’ in tutta Italia, dettano legge le castagnole: tipiche palline di pasta fritta, soffici, lievitate e ricoperte di zucchero semolato. Si gustano vuote o farcite con crema pasticcera, ricotta, cioccolato.

TRIONFO DI DOLCI AL SUD.

In Calabria, specialmente nella zona di Cosenza, si preparano le chinule calabresi: ravioli ripieni di ricotta e fritti, quadrati o a forma di mezzaluna, alle volte con frutta secca e miele in aggiunta. In Puglia, spazio alle ferrate, tortine di pasta sfoglia ripiene di farro, ricotta, maggiorana, sale e cannella, nate in epoca romana e originariamente servite durante i matrimoni. Tra i tanti dolci siciliani, si fanno apprezzare le crespelle di riso, dette anche benedettine.

E TANTE CHIACCHIERE IN TUTTA ITALIA.

Sottili sfoglie fritte (che qualcuno oggi propone anche al forno), le chiacchiere sono presenti in ogni angolo della penisola. Ma spesso hanno nomi diversi: frappe nel Lazio, bugie in Piemonte e Liguria, cenci per i toscani e sfrappole per gli emiliani.

ESISTE UNA VERSIONE LEGGERA DELLE CHIACCHIERE? NATURALMENTE.

Come gran parte dei dolci di Carnevale, anche le chiacchiere sono fritte (solo alcuni le propongono al forno), rischiano dunque di essere un po’ pesanti. Per alleggerirle, vi consigliamo di utilizzare Vallé Naturalmente. L’alternativa al burro che si amalgama perfettamente all’impasto dei dolci e ne favorisce l’ottimale lievitazione, donando una sofficità sorprendente. Vallé Naturalmente è 100% vegetale, con olio di semi di girasole rigorosamente italiano.

La ricetta è semplice e si basa su questi ingredienti:
• 250 gr di farina 00
• 40 gr di Vallé Naturalmente
• 30 gr di zucchero
• Scorza grattugiata di un limone
• 15 ml di grappa (o altro liquore a piacere)
• 15 ml di vino bianco
• 100 ml di latte
• 1 tuorlo
• Un pizzico di sale
• Preparazione: 15 min + 30 min di riposo
• Cottura: 1 min